Il nuovo record del percorso di Faggioli si aggiunge ai tanti risultati di rilievo della macchina organizzativa ascolana
Ascoli Piceno – Numerosi partecipanti, percorso aggiornato e migliorato, la presenza del pubblico accolta con grande entusiasmo, due lunghe giornate di prove e gara che hanno messo a dura prova lo staff organizzatore, che ha superato la prova alla grande. E’ stata la dodicesima edizione europea che si è disputata ad Ascoli Piceno, la quinta su questo percorso di 5031 metri e su due manches che sale da Colle San Marco a San Giacomo, che ha visto il suo debutto nel 1997. Su tutti il confronto sportivo stellare tra Faggioli e Merli che ha fatto spellare le mani agli appassionati delle cronoscalate: la storia che stanno scrivendo questi campioni che l’Europa ci invidia, speriamo possa durare ancora a lungo. Sono sufficienti le parole di Faggioli a descrivere il clima: “E’ stata veramente difficile, sono emozionato, negli ultimi anni non ero riuscito a vincere qua. Nella prima manche abbiamo faticato, con una scelta di gomme rischiosa, ma che ha poi pagato nella seconda con le temperature più basse che ci hanno aiutato. Sono contento per Pirelli e per il team. Ho cercato di dare il massimo, Ascoli è difficile, non perdona il minimo errore. Christian è un avversario fortissimo, ci dividono sempre i decimi di secondo, faccio i complimenti anche a loro per questa gara così combattuta.”
Non poteva mancare il commento di Ivo Panichi, che ha vissuto la sua prima Coppa Teodori da neopresidente dell’Automobile Club Ascoli Piceno-Fermo: “E’ andato tutto bene, ma come sostengo sempre, il giudizio lo devono dare gli altri. Com’è andato l’evento è sotto gli occhi di tutti, l’organizzazione ha fatto tutto il possibile e speriamo che il prossimo anno si possa ripetere una bellissima edizione come questa. Anche l’impresa sportiva di questi nuovi record è elemento di grande soddisfazione. Vedere il pubblico è stato davvero positivo, solo venerdi è stato deciso di ammettere gli spettatori, altrimenti potevamo vedere il solito grande afflusso. Ma è andata bene così.”
Il presidente del Gruppo Sportivo Giovanni Cuccioloni (anche pilota protagonista in gara) è raggiante: “E’ stato un record anche di durata, siamo arrivati ad orari serali mai raggiunti in precedenza. Quando il livello qualitativo è così alto, quando le prestazioni sono al limite, giocate sui centesimi, purtroppo ci sono anche gli imprevisti. Abbiamo messo i piloti in condizioni di dare tutto con un percorso spettacolare. Applausi a tutti loro ma anche a noi che abbiamo fatto uno sforzo organizzativo davvero grande. L’anno di sosta ci ha fatto accumulare adrenalina e voglia di riprendere il prima possibile. L’abbiamo fatto nel migliore dei modi e non smetterò mai di ringraziare il gruppo di lavoro, come sempre coeso e capace di risolvere ogni problema.”
Un’altra chicca è stata l’organizzazione impeccabile delle dirette con una decina di telecamere sul percorso ed una regia che ha visto affiancati Automobile Club, Radio Ascoli, Xentek e Acisport, per una presenza sui social, su Sky, sul digitale terrestre, radio e streaming che ha raggiunto decine di migliaia di spettatori e ascoltatori. Il grande sforzo organizzativo è stato possibile dalla vicinanza degli Enti locali, dalla Regione Marche, dalla Provincia e il Comune di Ascoli Piceno, la Fondazione Carisap, BIM Tronto e Terra Piloti e Motori, che hanno portato diversi rappresentanti sul teatro di gara, oltre alla numerosa presenza internazionale della FIA. Un doveroso grazie va anche a Vulcangas, Videografica Studio e agli altri numerosi partners che hanno sostenuto questa spettacolare 60^ edizione.
Un riassunto dei premi speciali: il Trofeo Elio Galanti che ha voluto ricordare il presidente dell’Automobile Club scomparso lo scorso marzo, è stato assegnato all’ascolano Alessandro Gabrielli. Il Trofeo Emidio Cappelli è andato a Simone D’Alessandro, mentre il Trofeo Innocenzo Cenciarini a Gianlindo Filiaggi. Il premio del “club” Alfa 33 per ricordare Pasqualino Amodeo ed ideato dagli amici è andato invece a Giovanni Cornacchia.